Oggigiorno i negozi di vinili e CD appartengono a una categoria in via di estinzione. Sono rimasti pochi esercizi commerciali, spesso dedicati a generi di nicchia, che sono vere e proprie mete di collezionisti e appassionati di supporti (analogici e digitali) contenenti le creazioni dei propri artisti preferiti. La musica si ascolta ormai attraverso i servizi di streaming (gratuiti o a pagamento) e si scarica sui propri dispositivi direttamente dalla rete.
Promozione e visibilità
Per la musica indipendente, la diffusione di internet ha rappresentato un modo completamente diverso di lanciare nuove proposte musicali sul mercato. Se passaggi radiofonici e televisivi sono comunque utili al successo, anche i social sono un potente mezzo per promuovere la propria arte.
Per la musica indipendente valgono le stesse regole di tutto ciò che circola in rete: per avere visibilità bisogna acquisire followers e tenere sempre alto l’engagement del pubblico. Sarà proprio quest’ultimo, attraverso meccanismi di condivisione sui propri canali, a moltiplicare geometricamente la presenza di un artista sul web. Inoltre, i cosiddetti “post sponsorizzati”, ovvero quelli che appaiono sulla timeline degli utenti a fronte di un costo a carico dei creatori, hanno prezzi davvero irrisori.
Servizi di streaming e guadagni
Anche le grandi piattaforme come Spotify non garantiscono ingenti entrate agli artisti che pubblicano le loro opere. Gli unici che riescono ad avere buoni guadagni sono, come al solito, le star internazionali o comunque coloro che hanno un enorme seguito di pubblico.
Ciononostante, avere una buona presenza su servizi come Deezer, Amazon Music e Apple Music, così come su YouTube, garantisce di mantenere alta l’attenzione sulla propria produzione discografica, con ottime ripercussioni sulle presenze durante i live degli artisti. Un alto numero di visualizzazioni dei video musicali può portare guadagni anche attraverso l’inserimento di brevi spot pubblicitari che appaiono prima della visione.
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